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È stato un 2020 entusiasmante per l’Atalanta, vicina all’impresa nella scorsa Champions League, capace di conquistare gli ottavi di finale di quest’anno, ma anche brava a reagire alla querelle Papu Gomez. Alessandro Orlandi, fondatore di Studio Assist & Partners, ha parlato del mondo nerazzurro ai microfoni di CalcioAtalanta.it.

 “Sicuramente il 2020 dell'Atalanta merita un voto positivo - ha detto -. La Dea rappresenta a livello nazionale un esempio virtuoso, di concretezza del progetto e valorizzazione graduale delle proprie risorse. Tanto di cappello alle società che lavorano con questa pianificazione, che in Italia, storicamente, sono sempre abbastanza rare. Conoscendo direttamente la realtà bergamasca, non mi sorprende ammirare i risultati degli ultimi anni: sono il frutto di una strategia societaria pluriennale ben chiara”.

Il suo studio ha tagliato il traguardo dei 10 anni di attività, gestendo anche alcuni talenti dell’Atalanta. Qual è il vostro rapporto col club?
“Come dicevo prima, è una società che ammiro e con cui è sempre un piacere dialogare. Negli anni abbiamo avuto la fortuna di lavorare con alcuni giocatori contrattualmente legati all’Atalanta e con atleti del settore giovanile. È una società che lavora con grande integrità ed è un esempio da seguire sotto tanti punti di vista”.

I campionati giovanili sono fermi causa pandemia: cosa fare a gennaio coi tanti giocatori del vivaio?
“Il sostegno morale a questi ragazzi è fondamentale e non deve mancare né da parte della società né da parte di agenti o famigliari. Sono mesi che metteranno a dura prova la tenacia e la componente morale di questi ragazzi. Ma coloro che riusciranno a superare brillantemente questo momento saranno ancora più forti e corazzati per il futuro”.

Cliccate qui per leggere l'intervista integrale. 


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